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La Biblioteca della Corte d’Appello di Torino consta di due sezioni una storica con sede nel Palazzo della Curia Maxima in via Corte d’Appello 16 e una moderna che ha sede nel Palazzo di Giustizia di Torino in corso Vittorio Emanuele 130.

La storia di questa importante raccolta libraria è legata a doppio filo a quella dell’antico Senato del Piemonte, che per secoli ha rappresentato la più alta magistratura dei domini sabaudi, e a quella dell’odierna Corte d’Appello di Torino.

Il patrimonio è costituito da circa 20.000 monografie moderne, 47 riviste, 17.000 volumi antichi.

L'elemento forse più significativo è costituito dalla raccolta delle Decisiones che iniziata da Cacherano d’Osasco nella seconda metà del 1.500, prosegue fino all’attualità dando così uno spaccato dello sviluppo della giurisprudenza italiana, cui si affianca, per le evidenti ragioni storiche, la presenza della raccolta legislativa del periodo giacobino, associata al “Moniteur Universelle” e ad altri importanti testi di filosofia, storia e matematica.

La raccolta storica costituisce uno specchio che consente di fare intravvedere sia importanti elementi per la ricostruzione della storia del libro, e del libro giuridico in particolare, sia di un modo di intendere il sapere giuridico nel corso del tempo. Tale raccolta si salda a quella della sezione moderna che, come la precedente è strutturata come raccolta di testi e di periodici finalizzati a consentire sia l’accesso alle fonti di conoscenza, sia la produzione di ulteriori conoscenze e di provvedimenti da parte dei magistrati impegnati nel lavoro quotidiano.